venerdì 22 febbraio 2013

Quarantasettesimo Consiglio



Nel consiglio di lunedì 18 febbraio si è parlato di sistema di raccolta di rifiuti a partire da una nostra interrogazione sulla situazione della raccolta in via Al Mare. È stato sostenuto che gli spostamenti di cassonetti che si sono verificati sono funzionali alla riorganizzazione del sistema previsto dal piano d’ambito 2009-2012 tramite e-gate. Non si è escluso che il sistema di porta a porta disponibile in zona per  le aziende non possa essere esteso anche alle abitazioni residenziali, dati alcuni disservizi della raccolta. In realtà, molto pragmaticamente, bisognerebbe controllare quartiere per quartiere l’efficacia della raccolta da parte di Hera.  Del resto, se è vero che c’è una tendenza della raccolta differenziata, non si capisce perché i costi del servizio non diminuiscono.  È stato detto che Hera ha chiesto per il 2013 un aumento del 3,2%, forse limitabile ad un 1,5%. La verità è che non si dovrebbe proprio parlare di aumenti. Ma di diminuzione delle tassa per il servizio di gestione dei rifiuti –  a partire dalla già famigerata Tares – se davvero si produce meno rifiuto indifferenziato (il cui smaltimento in discarica è più costoso della gestione del rifiuto differenziato).
Abbiamo votato a favore della convenzione con l’associazione Konrad Lorenz, che gestisce il canile / gattile di Riccione, per la gestione delle colonie feline presenti sul territorio e la prevenzione del randagismo. L’assessore ha detto che a San Giovanni ci sono 102 colonie feline per un equivalente di oltre 800 esemplari randagi.

Abbiamo invece votato contro l’adesione di San Giovanni all’ambito territoriale ottimale della costa che comprende Cattolica, Coriano, Misano Adriatico e Riccione. Gli altri comuni della zona sud dovrebbero confluire  -  volenti o nolenti – nell’Unione della Valconca. I comuni dell’ambito della costa, tutti con popolazione superiore a 5.000 abitanti, sono tenuti a gestire insieme almeno tre servizi tra i quattro individuati dalle legge regionale 21/2012 (pianificazione edilizia e urbanistica, servizi sociali, protezione civile, polizia municipale), oltre ai servizi informatici. Possono farlo o attraverso delle convenzioni o costituendo un’Unione (in questo caso sono previsti incentivi). Pur sostenendo dal 2009 la necessità di introdurre delle forme di gestione associata dei servizi per realizzare delle economie di scale, non ci convince il percorso tutto partitico come questo provvedimento è stato concepito centralisticamente in regione e digerito passivamente in periferia. Per varie ragioni. Non si è tenuto conto della reale efficacia e dei concreti risultati conseguiti dalle Unioni, forme associative ormai presenti da oltre venti anni. Non si è impostato il dibattito a partire innanzitutto dai servizi che si intendono mettere insieme, ma si è parlato esclusivamente di confini. Inoltre, non si è tenuto conto delle reali situazioni finanziarie dei vari partner che nel caso dell’ambito della costa sono in alcuni casi piuttosto complicate e che potrebbero condizionare lo stesso livello qualitativo  della gestione associata. Infine, i cittadini non sono stati né informati né consultati. È molto grave che neppure in questo caso si sia avvertita la necessità di far partecipare i cittadini ad una decisione che nel medio termine avrà delle importanti conseguenze sulla vita quotidiana di tutti.

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